
Il 26 gennaio 2022 abbiamo inaugurato la Parete d’Arte Evanescente: tracce di memoria ed effimera immortalità a Mo.Sto Bistrot a Milano.
Il filo conduttore è l’importanza e la volontà di lasciare tracce di sé, di ricorrenze, esperienze e sensazioni tanto dense e tangibili quanto tuttavia circoscritte a un tempo passato, e di inevitabile natura effimera.
Appare evidente il dialogo tra vita e morte, tra movimento e staticità, tra memoria apparente e reale eternità. Le artiste diventano portavoce di se stesse e degli altri, nell’intento di raggiungere l’immortalità nonostante la natura evanescente delle cose.
VANESSA CASTRO

© Vanessa Castro, Sulle ali del tempo, Tecnica mista su carta, 2021
L’artista Vanessa Castro studia il ricordo di paesaggi vissuti, esaltando la particolarità del fiore: simbolo e sintesi della bellezza del mondo, tanto incantevole, quanto destinata a perire nel tempo.
La caducità della decadenza, la rinascita dello sbocciare e l’impiego del fuoco – l’archè da cui sono generate tutte le cose – sono un chiaro richiamo all’intreccio imprescindibile tra la morte e la vita.
DAPHNE MANGERI

© Daphne Mangeri, della serie Oblio, Mixed media, 2021
Il trittico fotografico Oblio di Daphne Mangeri è una ricerca sulle gabbie appartenute al nonno cacciatore, avvolte da un senso di abbandono e vuoto, che evocano presenze e sensazioni ormai perdute. La fotografia, uno strumento in grado di immortalare con più precisione, si fa portavoce di memorie e tempi svaniti, e li intrappola in una dimensione che aspira all’eternità.
Nel trittico Rimembranze 2, invece, lo stesso tema della caducità del tempo e della volontà di perpetuarlo viene affrontato con la pittura, le cui linee si intersecano a creare attimi indelebili nonostante lo scorrere del tempo.

© Daphne Mangeri, del trittico Rimembranze 2, Mixed media, 2021
LAVINIA MARTINELLI
L’analisi di Lavinia Martinelli inizia dallo studio figurativo del corpo in movimento: il nudo rappresenta una prima brutale auto-rivelazione, per poi esplorare la dimensione astratta della gestualità.
L’intento è quello di indagare le tracce lasciate dal suo corpo in movimento per immortalare e trasmettere la dinamicità delle proprie azioni, secondo un processo di scrittura automatica.
Ogni segno testimonia la tensione di movimenti via via più astratti, irriconoscibili, evanescenti.


© Lavinia Martinelli, Tensioni (dettagli), Gesso, pastello a olio e acrilico su carta, 2021
Di seguito qualche scatto dell’evento!
La collettiva rimarrà in esposizione fino al 30 Marzo, vi aspettiamo e ci vediamo alla prossima Parete d’Arte!